•   23 Apr 2025 16:32 - Terremoto di magnitudo Mw6.2 nel Mar di Marmara (Turchia), 23 aprile 2025

    Un terremoto di magnitudo 6.2 è avvenuto alle 11:49 (ora italiana) del 23 aprile 2025 nel Mar di Marmara, circa 20 km a sudest di Marmara Ereglisi e a circa 50 km dalla periferia ovest di Istanbul.

    La zona del Mar di Marmara è sismicamente molto attiva, come si vede dalla distribuzione dei terremoti storici dell’area.

    I quadrati in mappa indicano gli epicentri dei principali terremoti storici della regione. Come si vede, ci sono stati in passato diversi eventi sismici di magnitudo elevata, anche superiore a 7, sia a ovest che a est dell’epicentro odierno (la stella). Naturalmente l’ubicazione esatta di questi eventi di molti secoli fa e delle faglie che li hanno generati è incerta, in quanto determinata solo in base ai danni riportati nelle cronache. Per terremoti in mare questa attribuzione è particolarmente difficile.

    Se guardiamo alla sismicità recente (mappa sotto, relativa al periodo 2007-oggi), notiamo diversi eventi di magnitudo inferiore a quello di oggi 23 aprile 2025, con qualche terremoto di magnitudo superiore a 5.

    L’evento odierno è molto probabilmente avvenuto su una faglia trascorrente orientata Est-Ovest, che rappresenta la prosecuzione nel Mar di Marmara della ben nota Faglia Nord Anatolica (NAF), una faglia trascorrente lunga circa 1500 chilometri che borda a nord il blocco dell’Anatolia. Si tratta di una faglia trascorrente destra che, insieme alla Faglia Est-Anatolica a sud, permette al blocco anatolico di muoversi verso ovest alla velocità media di alcuni centimetri per anno, spinta da sud dal blocco arabico.

    La Faglia Nord Anatolica è stata teatro di importanti terremoti nel ventesimo secolo (e in quelli precedenti). La NAF è nota per la sua segmentazione e per il processo di “migrazione” dei forti terremoti da est a ovest, a partire da quello del 1939 fino all’ultimo avvenuto nel 1999 in prossimità del Mar di Marmara. Per questo motivo la zona al largo di Istanbul, dove la NAF entra in mare, è una “sorvegliata speciale”: sono in molti a ritenere probabile un forte terremoto (M7-7.5) in quest’area.

    Nonostante il terremoto di oggi di magnitudo 6.2, resta quindi ancora aperta la possibilità di un forte terremoto tra l’epicentro odierno (cerchietto rosso nella mappa sopra) e la terminazione della NAF a est di Istanbul.

    Nella figura sotto si vede come gli aftershock del terremoto nelle prime ore dopo l’evento si distribuiscano in direzione Est-Ovest e siano tutte localizzate a Est dell’epicentro della scossa principale, indicando una estensione della faglia di circa 20-25 km (dal sito KOERI), coerente con la magnitudo del terremoto.

    Mappa epicentrale aggiornata alle 18 del 23/4/2025 (dal sito del KOERI)

    Il Centro Allerta Tsunami dell’INGV ha diramato un messaggio di allerta tsunami per l’area (ADVISORY, corrispondente a un’allerta arancione), appena 4 minuti dopo l’evento. Nei minuti successivi, i dati dei mareografi hanno confermato la presenza di onde di tsunami, sia pure molto piccole (pochi centimetri). L’allerta tsunami è stata chiusa alle 15:57. Anche il KOERI
    La figura sotto mostra le anomalie osservate al mareografo di Ereglisi in Turchia, il più vicino all’epcentro del terremoto: si notano diverse oscillazioni anomale del mare a partire dalle 10 circa (UTC, le 12 in Italia), con ampiezze picco-picco di circa 10 cm (da: https://www.ioc-sealevelmonitoring.org/station.php?code=maer).

     

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  •   18 Apr 2025 13:17 - Servizio limitato sul sito terremoti.ingv.it

    Per motivi tecnici, da alcuni giorni, non sono disponibili alcune funzionalità del portale dei dati in tempo reale del Dipartimento Terremoti (https://terremoti.ingv.it/), dove sono pubblicate le localizzazioni degli eventi sismici calcolate dalle Sale Operative INGV. La comparsa del banner informativo sul sito indica che sono disattivate tutte le funzionalità di filtro e ricerca (per fuso orario, periodo, area geografica e magnitudo). Sono garantite, invece,  la visualizzazione e la consultazione degli eventi sismici degli ultimi sette giorni di magnitudo superiore a 2, aggiornati alla data di consultazione. Cliccando su ciascun evento disponibile si accede alle informazioni di dettaglio: dati evento, sismicità e pericolosità, impatto, localizzazioni e magnitudo, meccanismo di sorgente sismica, download. 

    Stiamo lavorando per garantire la piena efficienza del servizio.


    Limited search on terremoti.ingv.it

    Technical reasons are limiting some features of the real-time data portal of the Earthquake Department (https://terremoti.ingv.it/en), where the locations of seismic events calculated by the INGV Operations Rooms are published. The presence of the information banner (see image) on the site indicates that all filter and search features (by time zone, period, geographic area and magnitude) are deactivated. 

    However, the viewing and consultation of seismic events of the last seven days with a magnitude greater than 2.0 are guaranteed. As usual, by clicking on each available event, you can access the detailed information: event data, seismicity and hazard, impact, locations and magnitude, seismic source mechanism, download. 

    We are working to recover the full efficiency of the portal.

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  •   16 Apr 2025 02:45 - Evento sismico nel Mar Ionio, ML 4.8, 16 aprile 2025

    Un terremoto di magnitudo Richter ML 4.8 è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale alle ore 03:26 italiane del 16 aprile 2025 al largo della costa ionica calabra, ad una profondità di 48 Km. Va notato che per eventi lontani dalla costa, e quindi dalla rete sismica, la profondità ipocentrale è un parametro di difficile determinazione, per cui la stima potrebbe essere rivista con analisi successive.

    L’epicentro del terremoto è stato individuato a circa 50 km dalla costa meridionale della Calabria, circa 72 Km a SE di Reggio di Calabria, 84 Km a SE di Messina e 88 Km a Est di Catania.

    La zona interessata dal terremoto odierno è prossima alla regione calabro-sicula caratterizzata da pericolosità sismica alta, come testimoniato dalla Mappa della pericolosità sismica del territorio nazionale (MPS04) e dai forti terremoti avvenuti in passato.

    Data la magnitudo non molto elevata dell’evento di questa notte, non è stata diramata un’allerta tsunami per l’area. La soglia di attivazione del Centro Allerta Tsunami è infatti magnitudo 5.5.

    Guardando ai dati storici disponibili per l’area, si nota che in particolare l’epicentro del terremoto odierno è localizzato in un’area dove sono riportati diversi eventi di magnitudo inferiore a 5.5. Le aree sismiche più rilevanti sono quelle della Calabria meridionale e dello Stretto di Messina e della Sicilia orientale, poste a 50-100 chilometri di distanza, per le quali il Catalogo storico riporta numerosi eventi di elevata intensità, tra i quali quelli del 1783 in Calabria, del 1908 nella zona dello Stretto e quelli del 1542 e del 1693 in Sicilia sudorientale.

    Se si guarda la sismicità più recente dal 1985 in poi, l’area è stata interessata da un’attività sismica diffusa. I terremoti più rilevanti sono avvenuti nell’entroterra siculo e calabrese, in particolare nella zona dell’Etna e della Calabria meridionale.

    La mappa di scuotimento sismico (SHAKEMAP) dell’evento di oggi, calcolata dai dati delle reti sismiche e accelerometriche INGV e DPC, mostra dei livelli di scuotimento stimato fino al IV grado MCS. 

    L’evento sismico è stato ampiamente risentito in Sicilia orientale e in Calabria meridionale, come conferma la mappa dei risentimenti macrosismici ricavata dai numerosi questionari inviati al sito www.hsit.it (oltre 2000 alle 4:30), che è in continuo aggiornamento.

     

    L’evento è stato registrato da tutte le stazioni sismiche della Rete Sismica nazionale dell’INGV fino al centro-nord. In basso la registrazione del sismometro di Augusta (componente verticale), in provincia di Siracusa, posta a circa 80 km dall’epicentro.

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  •   15 Apr 2025 09:37 - La stazione sismica sottomarina più profonda del Mediterraneo

    Il sismometro più profondo del Mar Mediterraneo, installato a -3443 metri, è ora pienamente integrato nel sistema di monitoraggio sismico dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). Questo importante strumento è stato inoltre connesso all’Archivio Europeo dei Dati EIDA (European Integrated Data Archive), il centro dati gestito dall’INGV che raccoglie e distribuisce le informazioni provenienti sia dalle reti sismiche dell’INGV che da quelle di altri operatori, italiani e internazionali.

    Localizzazione della stazione MHPPL

    La stazione sismica è stata installata con successo lo scorso ottobre a una profondità di 3443 metri nel Mar Ionio, al largo della costa siracusana, presso il KM3NeT/ARCA, il più grande telescopio sottomarino per neutrini del Mediterraneo, progettato e gestito nell’ambito del progetto KM3NeT che coinvolge oltre 360 ​​scienziate e scienziati, ingegneri, tecnici e studentesse e studenti di 68 istituzioni da 21 paesi di tutto il mondo. Il contributo dell’Italia è coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

    Rappresentazione artistica del telescopio abissale per la rivelazione di neutrini KM3NeT: Edward Berbee/Nikhef

    La stazione sismo-acustica ad alta sensibilità è stata realizzata nell’ambito del progetto di ricerca IDMAR finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PO-FESR 2014/2020) ed ampliata per il PON Marine Hazard. La realizzazione della stazione è stata possibile grazie alla collaborazione di un gruppo multidisciplinare di ricercatori e ricercatrici dell’INFN (LNS, BA, RM1) e dell’INGV di Palermo (INGV-PA).

    Per realizzare questo sofisticato osservatorio scientifico, i ricercatori dell’INGV di Palermo hanno installato sulla stazione dei sensori in grado di rilevare sia la conducibilità e la temperatura dell’acqua, sia la pressione della colonna d’acqua sovrastante, nonché un idrofono orientato allo studio delle basse frequenze delle onde acustiche e un sismometro marino ad alta sensibilità.

    I ricercatori dell’INFN-LNS hanno progettato e realizzato la struttura della stazione, insieme all’elettronica di controllo e trasmissione dati, nonché i contenitori a tenuta stagna per ospitare l’elettronica, resistenti alle alte pressioni.

    Immagine dal ROV dell’osservatorio, deposto a 3443 m di profondità: INFN e FUGRO

    La stazione è posta a circa 90 km al largo di Portopalo di Capo Passero (SR) e trasmette in tempo reale, attraverso un cavo elettro-ottico, dati acustici, sismici e chimico-fisici (pressione assoluta, temperatura, conducibilità dell’acqua), ai server INGV installati nel laboratorio di terra dell’INFN.
    Gli strumenti a bordo permettono di acquisire i suoni che si propagano nelle profondità del mare, fornendo preziose informazioni sull’impatto ambientale che tali onde acustiche producono.

    La stazione sismica, registrata all’International Federation of Digital Seismic Networks (FDSN) con la sigla MHPPL (Marine Hazard Portopalo) e con il codice rete K3 KM3NeT Seismic Network (K3SN), è in grado di rilevare molto bene terremoti vicini e lontani, come si vede negli esempi riportati sotto. Il primo dato è la registrazione del terremoto del Myanmar del 28 marzo 2025 (magnitudo 7.7) con epicentro a oltre 7500 km di distanza.

    Segnali sismici del terremoto di magnitudo 7.7 nel Myanmar del 28/3/2025. Le tre componenti registrate: quella verticale (Z) e le due orizzontali (H1, H2). La registrazione, che durata circa 20 minuti, mostra molto bene l’arrivo delle onde P (poco dopo le 06:32) e delle onde S (intorno alle 6:42). I grafici colorati rappresentano la distribuzione nel tempo dell’energia alle diverse frequenze in una scala fino a 10 Hz (in alto).
    Registrazione di un terremoto in Grecia del 3 aprile 2025 (magnitudo 4.1). La componente verticale (Z) registrata. I grafici colorati rappresentano la distribuzione nel tempo dell’energia alle diverse frequenze in una scala fino a 25 Hz (in alto).
    Registrazione di un piccolo terremoto (magnitudo 2.4) localizzato nel Mar Ionio il 3 aprile 2025. La componente verticale (Z) registrata. I grafici colorati rappresentano la distribuzione nel tempo dell’energia alle diverse frequenze in una scala fino a 100 Hz (in alto). Interessante notare, nei minuti precedenti, il passaggio di una nave che genera delle onde ripetute ad alta frequenza.

    La stazione sismica MHPPL, con la sua installazione da record per profondità e distanza dalla costa italiana, rappresenta un’estensione significativa della rete nazionale di monitoraggio sismico verso il Mar Ionio. Grazie alla sua posizione strategica, essa fornirà dati cruciali per una determinazione più precisa dei parametri dei terremoti che si originano in quest’area. In particolare, la stazione si rivelerà uno strumento prezioso per l’analisi di eventi sismici come quello avvenuto nel 1990 al largo di Siracusa, nonché per lo studio della sismicità legata alla scarpata Ibleo-Maltese e all’area dello Stretto di Messina.

    Inoltre, essendo dotata di un sensore di pressione assoluta, sarà presto integrata nel Centro Allerta Tsunami dell’INGV e permetterà di migliorare la risposta del SiAM (il Sistema nazionale per l’Allertamento Maremoti di origine sismica), in caso di maremoto proveniente dal mar Ionio o dalle isole greche.

    A cura di Sergio Sciré Scappuzzo, INGV-Palermo


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  •   09 Apr 2025 12:53 - Villaggio per la Terra 2025, alla scoperta dei segreti del nostro Pianeta

    Spazio anche ai terremoti e ai segreti del Pianeta al Villaggio per la Terra, la grande manifestazione giunta alla sua decima edizione. Anche quest’anno l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è partner scientifico dell’iniziativa che si svolge dal 10 al 13 aprile 2025, dalle 9 alle 19, al Galoppatoio di Villa Borghese e alla Terrazza del Pincio di Roma.

    Nel ricco programma di iniziative sportive, culturali e artistiche che si svolgono nell’atmosfera di una festa che aggrega i partecipanti per celebrare la Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile, ci sarà anche uno stand a cura dei ricercatori dell’INGV. Al Galoppatoio di Villa Borghese grandi e piccoli saranno coinvolti in laboratori interattivi, esperimenti scientifici, giochi e dimostrazioni dal vivo sui terremoti e anche sulle eruzioni vulcaniche e gli tsunami.

    Maggiori informazioni e programma completo della manifestazione sul sito del Villaggio per la Terra.

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